Archivio tag: padre nostro che sei nei cieli

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catania visionaria fantasia contemporanea sicily needs love facoltà di giurisprudenza

claudio arezzo di trifiletti l'arte del sognare

Era preferibile pregare senza adoperare bocca, accordamento dell’anima. Padre nostro che sei nei cieli, Gesù meditava. Il cielo è intorno anche alle formiche. Il Suo Nome è Vita e Perdono. In tutti gli Elementi Si Manifesta, Onnipresente e Onnipotente. Inizio Eterno, Infinita Bontà e Misericordia, Umiltà che insegna di stelle e creato. Cessino le ingiustizie, gli inganni perdano il gioco, libertà regna in cuori devoti. Imitazione Strada Maestra, passaggio prende cura. Assaporare il perdono. Seminando amore ci si può dimenticare il sentiero e mai perdersi. Infinito il dono nell’essere una creatura spirituale.

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mezzanine living la mappa del mondo antico claudio arezzo di trifiletti

Catania, Portale Villa Cerami – Accompagna Sogni – Monastero di San Nicolò l’Arena – La Mappa del mondo antico.

2012

La svolta è interiore rivolta.

La svolta è interiore rivoltà "claudio arezzo di trifiletti 2012"

DONO 

 Catania – giovedì 22 marzo 2012 ore 18.30

Giornata mondiale dedicata ad un bene insostituibile: l’Acqua, all’interno dello Spazio Fluido, in contemporanea all’esposizione delle opere presenti nel catalogo verrà presentato il progetto  “Italy needs love”, sequenze di  immagini volte a creare un documentario artistico o a comporre un corto subliminale, il cui fine è scrutare le opere nei particolari del patrimonio culturale del nostro paese.

Marella Di Grande

bene merentibus, claudio arezzo di trifiletti

bene merentibus, claudio arezzo di trifiletti

Esiste anche un sistema che unisce più professionisti in un unico pensiero che reagisce costantemente attraverso un incontro dettato dal tempo.

SPAZIO FLUIDO

Viale XX Settembre, 28 – 95129 Catania

2004 claudio arezzo di trifiletti

claudio arezzo di trifiletti 2004 paris

 paris

INSHALLAH

 

INSHALLAH

 

Accendo una lampada, sono dentro la mia stanza, mi connetto alla rete, scarico il mio sentore, non mi importa giudicare, provo dolore per la morte, sia del bianco che del nero, mi piace la rivoluzione, mi dispiace la barbarie. Chi di vita viene privato può essere martirizzato, perché non processato. Provo dolore per la guerra e le sue barriere, per le armi e le sue bandiere.
Come un bimbo, sono arruolato nell’esercito dell’Immacolato, ho peccato ed ho imparato a riflettere sul sotterrato. Da lontano vedo luoghi, che vicino mi sembrano fuochi, è arrivata la notizia, tutti insieme la leggiamo, ma se poi ci ritroviamo sempre soli rimaniamo.
Il giudizio è rinato per condannare chi carnefice vuol restare, ma il cuore ha bendato chi gli occhi non vuole usare. Per guardare c’è rimasto un imbuto di dolore, un dolore sempre nato da coloro che non hanno amato.