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INSHALLAH
Accendo una lampada, sono dentro la mia stanza, mi connetto alla rete, scarico il mio sentore, non mi importa giudicare, provo dolore per la morte, sia del bianco che del nero, mi piace la rivoluzione, mi dispiace la barbarie. Chi di vita viene privato può essere martirizzato, perché non processato. Provo dolore per la guerra e le sue barriere, per le armi e le sue bandiere.
Come un bimbo, sono arruolato nell’esercito dell’Immacolato, ho peccato ed ho imparato a riflettere sul sotterrato. Da lontano vedo luoghi, che vicino mi sembrano fuochi, è arrivata la notizia, tutti insieme la leggiamo, ma se poi ci ritroviamo sempre soli rimaniamo.
Il giudizio è rinato per condannare chi carnefice vuol restare, ma il cuore ha bendato chi gli occhi non vuole usare. Per guardare c’è rimasto un imbuto di dolore, un dolore sempre nato da coloro che non hanno amato.
Manifesto
vino vendemmia 2011
Sempre pronti a proporre un prodotto superiore. Sempre pronti ad essere irresistibili, senza età, senza tempo, a scambiare un sorriso con una stretta di gioia. Sempre pronti a rimpiazzare i nostri sentimenti con un nuovo comodino, sempre pronti a bucare una montagna, asfaltare una strada. Sempre pronti a dire: “E’ colpa sua”, senza capire che a casa non vivono colpe, ma rimedi. Sempre pronti a dire: “Come stai???” E sempre pronti a rispondere: “Bene”, mentre parte del mondo ha dimenticato la parola. Sempre pronti a dire: “Belle queste scarpe!” senza capire che anche le scarpe vogliono camminare. Sempre pronti a suonare, perché non c’è tempo di guardare. Sempre pronti a gioire per quello che ci piace fare. Sempre pronti a lavorare, perché è quello che ci piace fare.
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
Ogni mezzo di comunicazione ha un angolazione, ogni mezzo di comunicazione patteggia per la propria angolazione, ma rimane sempre un angolazione degli infiniti punti di vista.