Archivio tag: nuova generazione

new dust was

polvere nuova era

Città moderna, rimboschimento urbano, progettazione a misura d’uomo, natura incontra. Si ha più paura del covid, che riconoscenza alla vita. Società meccanica, trovarmi ad ascoltare due chiacchiere della nuova leva, entrambi fanno lavoretti la sera. Realizzazione da schermo piatto, terra solleva polvere nuova era.

The manifestation of light

Ripartire dal privilegio di avere tutti l’acqua potabile. Parole semplici no da sempliciotto. Attente riflessioni per chi vuol comprendere, si pensa al nuovo, quando stiamo per essere schiacciati dal vecchio. Poco tempo rimane per confrontarci, la chiave di tutto è la coscienza che scarseggia nella conoscenza, un bivio senza ritorno. Siamo in ostaggio tutti, alcuni ancora ostentano libertà sotto una cupola decaduta. Mi piace parlare con la gente che incontro, mi piace viaggiare e fare entrare. Gli specchi mi fanno dono di riflettere la dimensione che vivo.

balance on earth

Il peso della libertà comporta responsabilità, più in alto si vola più soli ci si ritrova. Mi chiedo come mai ancora il governo non blocchi il 5g? Ristabilire equilibrio in terra. Elicotteri, forze armate, presto anche voi sarete assoggettate dalla robotica. Questa non è evoluzione, è regressione, ma come fate a non prenderne atto? Immuni non immuni, siamo tutti fatti della stessa sostanza, e se il pianeta si sta indebolendo la realtà è dinanzi ai vostri occhi.

Mia e Claudio Mezzanine Living

Mia e Claudio

ISTITUTO D’ARTE – CATANIA

MANIFESTO ISTITUTO D'ARTE CATANIA

MANIFESTO ISTITUTO D’ARTE

 

QUOTIDIANO DI SICLIA

 30 Ottobre 2009 

“Ma gli artisti non possono stare in un prefabbricato”

 di Antonio Borzì

Claudio Arezzo di Trifiletti: “La struttura potrebbe attirare interessi privati”. “Quello è il loro palazzo, quella è la loro fonte di ispirazione”

CATANIA – Claudio Arezzo di Trifiletti è un artista catanese famoso in tutto il mondo per le sue opere con esposizioni in città come New York , Parigi e Roma. Gli abbiamo chiesto un parere sulla situazione dell’Istituto e dell’arte nella nostra città. “Via Crociferi non è piazza Europa, dove i giudici si possono permettere di metterla sotto sequestro, è una via di grande potenza artistica. Se una struttura come quella dell’ex Istituto d’arte non viene subito sfruttata per qualcosa, i soldi da spendere al suo interno saranno quadruplicati. Inoltre, se si dovesse applicare lo stesso metro applicato per questa vicenda allora dovrebbero essere sgomberati quasi tutti i palazzi del centro storico. Non vorrei che una struttura di tale bellezza possa attirare gli interessi di privati che, come è successo negli ultimi anni, stanno acquistando stupendi palazzi storici  per far ospitare fondazioni. Non vorrei che quella struttura divenga come Catania sotterranea, che è stata chiusa e di cui non si parla da tempo. Una risorsa turistica enorme che non viene sfruttata. Non si può giocare con l’arte e adoperarla in termini così leggeri, la cultura di un popolo proviene anche dall’arte. I ragazzi che vogliono far gli artisti non si possono mettere in un prefabbricato o in un altro palazzo perché quello è il loro palazzo e quella è la loro dimensione e fonte di ispirazione.  Se i ragazzi non ritornano in questa struttura per me non c’è rispetto. Non si può ragionare in questi termini con l’arte e soprattutto non si possono fare certi ragionamenti con una struttura come quella dell’ex collegio dei Gesuiti che ha una valenza storica enorme. È lodevole il comportamento dei ragazzi che hanno attuato una protesta pacifica ed erano soltanto alla ricerca di qualcuno che potesse far valere i loro diritti. Ripeto, bisogna stare attenti a questa vicenda perché non si possono spostare da una parte all’altra i ragazzi che vogliono diventare artisti. Inoltre non capisco l’utilità di una biblioteca all’interno di quella struttura che, per reggere il peso dei libri, dovrà essere sottoposta ad interventi ingenti che ne stravolgeranno l’equilibrio”.